Il tema che è stato assegnato da affrontare quest'anno, all'interno del corso di "Storia delle cose. Anatomia ed antropologia degli oggetti" è quello dell'artificiale, ovvero un artefatto che replichi qualcosa già esistente in natura.
In particolare l'argomento scelto, analizzato e poi trattato in questo blog è quello dei sensi artificiali, che nonostante sia apparso inizialmente complesso da trattare per la sua vastità (essendo ben 5 i sensi da analizzare), si è rivelato subito molto interessante e ricco di spunti di riflessione, sia dal punto di vista scientifico sia da quello etico. Si vuole precisare che in ogni post non sono stati trattati tutti e 5 i sensi, ma si è scelto di analizzare la vista, l'udito, l'olfatto e il tatto trattando di volta in volta quelli più inerenti ed interessanti.
Si è partiti dalla definizione e dalla mappa concettuale per comprendere da un lato cosa si intende con sensi artificiali e dall'altro quali sono le relazioni ed i fili conduttori che legano questo tema alle varie discipline e tematiche. Il termine è stato analizzato sia linguisticamente che semanticamente, tradotto anizialmente nelle ligue più comuni, ed oggetto in seguito di un abbecedario dell'artificiale.
Dall'abbecedario è stato ricavato un glossario trilingue, da cui è emerso che molti termini, sono caratterizzati da radici molto simili se non identiche, da ciò deriva l'internazionalità di molti termini.
Attraverso l'analisi di articoli di giornale si è subito precisato come il concetto di sensorialità sia molto più esteto di quanto si possa pensare, vi sono oggi sensi del tutto nuovi come quello del "Senso del Nord", realizzato e progettato da "Cyborg Nest" , un' industria super all'avenguardia, nel campo della progettazione di protesi artificiali e di dispositivi finalizzati a estendere le sensorialità umane.
Di quest'ultima si sono voluti presentare in breve quelli che sono le storie, i luoghi, le esperienze dei principali creatori e protagonisti, come quelle di Neil Harbisson, il professor Stelarc e diverse altre ritracciabili nella sezione "Biography".
Tali personalità si sono distinte nel campo tecnico-scientifico per essere ormai, a tutti gli effetti etichettabili con il nome di Cyborg.
Questo termine che a primo acchitto appare qualcosa di prettamente fantascientifico è stato più volte trattato all'interno di libri, fumetti, film e canzoni, che sono stati, per questo motivo, oggetto di indagine.
Oltre che sotto il punto di vista culturale e artistico, i sensi artificiali sono stati protagonisti di una vera e propri analisi tecnica. Si è infatti parlato degli elementi, dei materiali, delle funzioni e delle forme sostituitive, dei vari sensi di volta in volta scelti. Si è osservato dunque, come nonostante il distacco della protesi dal modello naturale sia spesso evidente da un punto di vista estetico, la funzione svolta riesce a sopperire al deficit ed a svolgere un compito analogo.
Si sono poi analizzate tutte le specifiche tecniche, conducendo una ricerca ancora più approfondita circa le effettive dimensioni e tecnologie delle protesi, mettendo i luce i dati statistici con i relativi grafici, illustrando gli eventuali rischi in cui possono incorrere gli utilizzatori di tali protesi.
Con un passo indietro si è risaliti al concetto di brevetto, nonostante il brevetto scelto, quello di un nuovo tipo di lente a contatto smart (brevettato da google), sia assolutamente innovativo e relativamente recente.
Conclusioni:
Si vuole concludere brevemente, affermando solo che l'analisi svolta è apparsa estremamente interessante, in quanto ha permesso di conoscere un settore totalmente sconosciuto ed in continua evoluzione ovvero quello della cibernetica e del bio-hacking. La lettura dei contenuti proposti diviene dunque interessante non soltanto per gli "addetti ai lavori" ma ache per chi da "ignorante" voglia approfondire o avere semplicemente qualche conoscienza in più su questa affascinantissima disciplina e sul concetto generale di artificiale.