L'occhio bionico, consente a chi è affetto da una retinite pigmentosa di recuperare parzialmente la visione centrale. Nel 2012 uno studio pubblicato online ha dimostrato che il succeso dell'impianto di retina è del 54% (15 ciechi su 28 a cui era stata impiantata la protesi). Da un congresso tenutosi a Londra nel settembre 2014, è emerso che su 29 persone a cui era stata impiantata la protesi epiretinica, 6 avevano la percezione del moto, 15 erano in grado di apprezzare differenti tonalità di grigio, 5o persone erano in grado di individuare la posizione di una lancetta e 4 riuscivano a distinguere le lettere in uno sfondo contrastato (circa il 14%). 8 sono riuscite a distinguere qualche lineamento del viso, 10 caratteristiche esterne o interne di case ed edifici, 5 le luci dei veicoli, 4 fiori ed animali. 6 persone hanno considerato buona l'esperienza visiva, 7 hanno detto che erano inutili, 8 hanno localizzato fonti luminose ma non forme particolari.
Il polpastrello bionico-Il senso del tatto
Dennis Aabo Sorenses, il primo a sperimentare il polpastrello bionico, è riuscito a distinguere le superfici lisce da quelle ruvide nel 96% dei casi. «Con il dito artificiale ho sentito le sensazioni sulla punta del dito indice della mia mano fantasma». Lo stesso test è stato somministrato a pazienti non amputati, ai quali la stimolazione sensoriale era stata inviata agli stessi nervi del braccio.
Questi ultimi avevano riconosciuto le cratteristiche delle superfici per il 77% dei casi.
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